La cooperazione italiana allo sviluppo, perseguendo la tutela della vita e della dignità umana, intende instaurare e consolidare i rapporti tra i popoli, con l’obiettivo di favorirne lo sviluppo economico e sociale.
Nel 2014, il Parlamento italiano ha approvato la legge n. 125, che abroga la legge 49/1987 sulla cooperazione allo sviluppo e riorganizza gli attori, gli strumenti, le modalità di azione e i principi base del sistema della cooperazione italiana allo sviluppo. Per assicurare la coerenza delle politiche e il coordinamento, la nuova legge stabilisce la costituzione del Comitato Interministeriale per la Cooperazione allo Sviluppo, e prevede l’adozione di un documento di programmazione triennale da parte del Consiglio dei Ministri. Inoltre, la legge 125/2014 definisce la creazione dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. L’Agenzia gode di una maggiore flessibilità che le permette di adottare innovativi strumenti e strategie di cooperazione.
Le Sedi all’estero costituiscono la rete istituzionale decentrata dell’Agenzia e si trovano presso i principali Paesi beneficiari di iniziative della cooperazione italiana.
[Protocollo d’azione per la sicurezza degli operatori della cooperazione]
Nel 2021 il MAECI, l’Agenzia e le Reti delle organizzazioni della societa’ civile AOI, CINI e Link 2007 hanno sottoscritto il “Protocollo d’azione per la sicurezza degli operatori della cooperazione”. Il protocollo è rivolto agli operatori delle ONG/OSC impegnati in attività di cooperazione allo sviluppo e di aiuto umanitario che sono chiamati a svolgere il proprio lavoro in aree, territori e Paesi caratterizzati da differenti livelli di rischio di sicurezza.
Il Protocollo si compone di una prima sezione che sottolinea l’impegno comune delle parti firmatarie a diffondere una cultura della sicurezza presso le OSC e di una seconda parte “operativa” (vademecum) in cui vengono indicate le buone prassi e le regole cui ispirare l’attività all’estero.