Aprono i nuovi Consolati italiani a Ho Chi Minh, capitale economica del Vietnam, e a Chongqing in Cina, municipalità di oltre 30 milioni di abitanti.
Il processo di riorganizzazione della rete diplomatico-consolare è stato illustrato dal Vice Ministro Marta Dassù nella sua audizione al Senato.
L’accreditamento presso le Autorità vietnamite della nuova Console Generale d’Italia a Ho Chi Minh City, Dott.ssa Carlotta Colli, è stato formalizzato il 15 gennaio e l’inaugurazione del nuovo consolato è prevista a marzo, a coronamento delle iniziative 2013 per l’ “Anno dell’Italia in Vietnam”, un programma promozionale e culturale realizzato dall’Ambasciata ad Hanoi per il 40esimo anniversario dell’avvio delle relazioni diplomatiche bilaterali. La nuova sede consentirà all’Italia di rafforzare la sua proiezione in un’area in fortissima espansione economica in seno all’ASEAN, futuro mercato unico di quasi 600 milioni di persone, alternativo e complementare alle economie della Cina e del Subcontinente indiano.
La decisione di rafforzare la presenza italiana in Vietnam è coerente con l’intensificazione in atto delle relazioni bilaterali tra Roma e Hanoi, culminata con la firma a Roma del Piano d’Azione 2013-14 per l’attuazione del Partenariato strategico fra i due Paesi, che interessa in particolare i settori delle commesse, delle infrastrutture, della difesa, energia, tessile, auto e meccanica, pesca ed agro-alimentare. Il Vietnam è al centro di favorevoli accordi di libero scambio con tutti i Paesi del Sudest asiatico e le altre economie della regione (Cina, India, Giappone e Corea): basti pensare che il 90% dei prodotti vietnamiti entra in Cina a dazio zero.
Dall’inizio dell’anno è attivo anche il Consolato Generale d’Italia a Chongqing, vasta area urbana della Cina centro-meridionale nella cui municipalità risiedono 33 milioni di persone, cui va aggiunta la popolazione dell’intera circoscrizione consolare, per un totale di circa 200 milioni di abitanti. L’area economica di Chongqing, al centro di un massiccio piano di sviluppo infrastrutturale, sta crescendo a ritmi doppi rispetto al livello nazionale e si prospettano interessanti opportunità per le nostre imprese. Le Autorità cinesi hanno dimostrato forte sostegno all’apertura del Consolato, definendola di valenza strategica nel contesto più ampio delle relazioni bilaterali. La nostra rete consolare in Cina ha già rilasciato nell’ultimo biennio un quarto di tutti i visti per l’area Schengen concessi a cittadini cinesi: una quota destinata ad aumentare, grazie all’apertura di Chongqing, anche nella prospettiva di Expo Milano 2015.
L’apertura delle due nuove sedi si colloca nella strategia di riorientamento della rete diplomatica e consolare che la Farnesina sta sviluppando – in linea con quanto stabilito dalla Spending review – per adattare i propri strumenti di intervento a sostegno dei cittadini e delle imprese alle nuove sfide ed opportunità del mercato globale. Il Vice Ministro Dassù, nell’audizione al Senato ne ha illustrato i motivi : “dobbiamo ristrutturare la rete perché lo impongono una serie di norme successive e perché si è creato uno squilibrio di fondo fra numero di sedi e personale; stiamo cercando di farlo garantendo comunque servizi ai connazionali e al tempo stesso riorientando la rete verso le nuove priorità geopolitiche; in questa chiave, riduciamo il peso della rete in Europa per potenziare la presenza italiana nei nuovi paesi e nei nuovi mercati”. Il risparmio, attraverso chiusure o accorpamenti in aree nelle quali siamo più rappresentati, permetterà all’Italia di espandersi nei mercati emergenti, in linea con il piano Destinazione Italia recentemente lanciato dal Governo Letta. “L’apertura dei Consolati Generali a Ho Chi Minh e Chongqing”, fanno sapere dalla Farnesina, “si inquadra nel programma di diplomazia per la crescita promosso dal Ministro degli Esteri Emma Bonino, mirato al sostegno alle imprese italiane all’estero”.